Epoca:
1968-oggi Genere: Hard Rock Componenti attuali: Ian Gillan: Voce; Armonica Steve Morse: Chitarra Don Airey: Organo Hammond Roger Glover: Basso Ian Paice: Batteria
Ex componenti: Rod Evans (1968-1970): Voce David Coverdale (1974-1975): Voce Joe Lynn Turner (1990-1993): Voce Ritchie Blackmore (1968-1974 e 1984-1994): Chitarra Tommy Bolin (1975): Chitarra Jon Lord (1968-2002): Organo Hammond Nick Simper (1968-1970): Basso Glenn Hughes (1974-1975): Basso; Voce
Discografia: 1968
Shades of Deep Purple consigliato da TheSubwoofer |
I Deep Purple nascono nel 1968 dall'incontro tra Ritchie Blackmore (chitarra), Jon Lord (tastiere), Ian Paice (batteria), Rod Evans (voce) e Nick Simper (basso). I primi tre album contengono delle cover pop-rock, rivisitate in chiave sperimentale (Hush, Hey Joe, Paint It Black). La band decide di virare verso un suono più duro, e licenzia quindi il cantante e il bassista, ritenuti bravi ma non troppo. La band assume quindi Ian Gillan (voce) e Roger Glover (basso), e con questa nuova formazione (denominata Mark II), incide un primo live molto sperimentale, il Concerto For Group And Orchestra: si tratta appunto di una fusione tra rock e musica classica, progetto fortemente voluto da Jon Lord. Nel 1970 esce In Rock, un disco epocale, è nato l'hard-rock! Chitarre distorte, ritmiche potenti (Child In Time), duelli tra gli strumenti (Speed King), mai il rock era stato suonato a un volume e a un velocità così alti, tuttavia rimangono le influenze progressive della prima fase come nella suite Child In Time. Dopo Fireball, un disco meno duro del precedente, nel 1972 i Deep Purple pubblicano Machine Head, che contiene il riff più famoso della storia del rock, Smoke On The Water, ma anche altri cavalli di battaglia come Highway Star, Lazy, Space Truckin'. Ma è nel tour promozionale del disco che i Deep Purple raggiungono il loro apice creativo: i pezzi suonati in concerto vengono stravolti con interminabili inseguimenti tra i musicisti, soli di chitarra e batteria: la fantasia e la perizia tecnica del gruppo non conoscono limiti. La magia di questi storici concerti verrà immortalata nel doppio live Made In Japan: "il live" per antonomasia. Forse a causa dello stress accumulato, la band regisra un disco inferiore alle aspettative come Who Do We Think We Are. Alcune incomprensioni interne portano all'allontanamento di Ian Gillan e di Roger Glover, che verranno sostituiti da David Coverdale (con una voce molto "nera") e da Glenn Hughes. Il gruppo sembra aver ritrovato la creatività, e Burn ne è l'evidente dimostrazione, ma già dall'album successivo (Stormbringer), si avverttono i segni di insofferenza di Blackmore, che non sopporta lo stile "blues" di Coverdale. Verrà sostituito dal virtuoso americano Tommy Bolin; col nuovo chitarrista i Purple registreranno un solo album (Come Taste The Band), molto funk e più soft dei precedenti, ma la morte del chitarrista porrà fine alla band. Nel 1984, forse per motivi economici, Blackmore scioglie i Rainbow e accetta di riformare i Purple della gloriosa Mark II. Perfect Strangers è un album hard-rock in stile anni 80, ma le prove successive non saranno all'altezza della fama dei Deep Purple. Nel 1990 è di nuovo Gillan a lasciare la band per incomprensioni con Blackmore, e lasciare il posto a J.L. Turner. Nel 1993 Blackmore a malincuore richiama Gillan, ma dopo nuove liti è Blackmore a sbattere la porta. I Deep Purple vedono un nuovo guitar hero in Steve Morse, e con lui registrano tre dischi, l'ultimo è Bananas uscito nell'agosto del 2003. |