Epoca:
1976-oggi Genere:
Heavy Metal
Componenti
attuali:
Bruce
Dickinson: Voce
Dave
Murray: Chitarra
Adrian
Smith: Chitarra
Janic
Gers: Chitarra
Steve
Harris: Basso
Nicko
McBrain: Batteria
Ex
componenti:
Paul
Di Anno: Voce
Blaze
Bayley: Voce
Clive
Burr: Batteria
Discografia:
1980
Iron Maiden
1981 Killers
1982 The Number of the Beast
1983 Piece of Mind
1984 Powerslave
1985 Live After Death
1986 Somewhere in Time
1988 Seventh Son of a Seventh Son
1990 No Prayer for the Dying
1992 Fear of the Dark
1995 The X Factor
1998 Virtual XI
2000 Brave New World
2002 Rock in Rio [live]
2003 Dance of Death
consigliato da
TheSubwoofer |
Gli
Iron Maiden sono considerati, insieme ai Metallica, i sovrani dell’heavy-metal.
La band è stata fondata dal bassista Steve Harris durante l’esplosione
del fenomeno punk, tuttavia si differenziano da questi ultimi per i linghi
assoli di chitarra e i frequenti cambi di tempo, ma anche per la violenza
dei testi, spesso ispirati al satanismo. Con il cantante Paul Di Anno, nel
1978, registrano un ep che otterrà un buon successo presso il loro
pubblico. Nel 1980 passano alla major EMI e danno alle stampe il primo
omonimo lp; la formazione si allarga con l’entrata del chitarrista
Tennis Stratton. Un lungo tour di promozione, fa dell’album un classico
dell’heavy-metal . Stratton è rimpiazzato da Adrian Smith; il successo
comunque prosegue con Killers (1981).
Continuano le tensioni interne: stavolta a lasciare la band è Di Anno,
che verrà sostituito da Bruce Dickinson. Con il nuovo vocalist gli Iron
registreranno uno dei loro maggiori successi “The Number Of The Beast”
(1982), dai palesi contenuti satanici, come nella title-track “666 The
Number Of The Beast”; “Run To The Hills” diverrà uno dei loro hit,
e sarà immancabile nelle scalette delle esibizioni live. L'interesse per
il macabro è evidente anche nelle copertine dei dischi, che ritraggono lo
zombie "Eddie" con vari scheletri in paesaggi desolati. La band
continua la scalata alla popolarità con il 33 giri “Piece Of Mind”
(1983) e “Powerslave” (1984), conferma la band ai vertici della
popolarità.
“Live After Death” raccoglie gli infuocati concerti della band, in cui
ripropongono i loro più grandi successi.”Somewhere In Time” (1986)
accusa un pò di stanchezza, dovuta agli incessanti impegni live; ma con
“Seventh Son Of A Seventh Son” (1988) i Maiden si riprendono lo
scettro di miglior band dell’heavy-metal. Con “Fear Of The Dark”
(1992) si fanno conoscere dalle nuove generazioni; gli album successivi
sono un pò ripetitivi, ma le vendite rimangono comunque alte. Bruce
Dickinson abbandono per un breve periodo la band, ma ritorna subito dopo;
l’ultimo disco è “Dance Of The Death” (2003). |