TheSubwoofer

Recensione

 

Disco: Nome E Cognome

Band: Ligabue

Anno: 2005

Genere: Pop-Rock

Voto TheSubwoofer: 3

Componenti:

Luciano Ligabue: Voce; Chitarra

Fede Poggipollini: Chitarra

Antonio "Rigo" Righetti: Basso

Robby "Sanchez" Pellati: Batteria

 

 

Tracklist:

01. Intro
02. Il giorno dei giorni
03. Happy hour
04. L'amore conta
05. Cosa vuoi che sia
06. Le donne lo sanno
07. Lettera a G.
08. Vivere a orecchio
09. Giorno per giorno
10. E' più forte di me
11. Sono qui per l'amore

 

L'attesa per il nuovo disco di Ligabue era tanta, e il maxi-concerto del Campovolo aveva contribuito a farla aumentare, forse fin troppo; già il singolo anticipatore del disco, "Il giorno dei giorni", aveva deluso un pò le attese e le speranze di un Ligabue diverso dal passato. Che l'innovazione non fosse il forte di Ligabue era chiaro da tempo, ma almeno le sue canzoni avevano un qualcosa di spontaneo che le rendeva "fresche", lasciavano un segno sull'ascoltatore; invece qui l'unico segno che rimane sono le lacrime degli sbadigli: le canzoni si susseguono tutte uguali, non c'è nessun ritornello, nessuna nota che rimanga impressa nella mente di chi ascolta, tutto scorre via velocemente senza lasciare traccia alcuna. Nonostante la volontà di spostarsi verso territori acustici e una maggiore cura degli arrangiamenti, il disco sa di "già sentito", è privo di nerbo. Ligabue è bravissimo a cantare inni da stadio davanti a folle oceaniche: quello è il modo in cui si esprime meglio; ma quando smette i panni del rocker da arena per indossare quelli di folksinger, risulta terribilmente patetico e poco credibile. L'album si apre con un'intro, completamente inutile, che precede "Il giorno dei giorni", classica canzone alla Ligabue da cantare a squarciagola, con un testo che sfiora l'insensato (femmina come l'entrata/femmina come l'uscita). "L'amore conta" è di una banalità imbarazzante, come del resto la conclusiva "Sono qui per l'amore": insomma, la solita solfa! L'unico brano un pò meritevole, che non avrebbe sfigurato su "Fuori come va?" (impresa tutt'altro che difficile), è "Le donne lo sanno": per il resto noia assoluta. Naturalmente molti parleranno di disco introspettivo, di maturità artistica e bla bla bla, io credo semplicemente che arrivati a una certa età (Ligabue ha 45 anni suonati) sia geneticamente impossibile fare rock 'n'roll! Sono anni che Ligabue non fa altro che ripetere la stessa formula dal successo assicurato, ma ormai logora; non sarà un male (nè una grossa perdita per il pubblico) se in futuro deciderà di dedicarsi di più al cinema o alla letteratura, dove peraltro ha già riscosso buoni consensi: in campo musicale ormai ha detto tutto.

Giuseppe "Heartbreaker" Palazzolo